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12/10/2015 - Sindrome del Tunnel Carpale |
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La sindrome del tunnel carpale è la più comune tra le sindromi canalicolari, dovute cioè all’intrappolamento di un nervo periferico. Nella sindrome del tunnel carpale, il nervo interessato è il mediano, che viene compresso, all’interno del tunnel carpale, dal legamento traverso del carpo ispessito. Si tratta di una neuropatia di frequente riscontro; la sua prevalenza è compresa tra il 5% e il 16% della popolazione generale, con un rapporto femmine/maschi di 3/1. Alcuni individui possono sviluppare più frequentemente la sindrome del tunnel carpale. Oltre che nel sesso femminile, in particolare durante la gravidanza e il climaterio, l’incidenza è maggiore nella mezza età. Inoltre, i risultati di alcuni studi hanno suggerito che la predisposizione genetica e l’obesità possono rappresentare fattori di rischio, soprattutto nei pazienti giovani. La sindrome del tunnel carpale è, infine, una delle patologie lavoro-correlate riconosciute. Un aumento dell’incidenza fino a 5 volte si osserva nei lavoratori che devono esercitare una forza elevata e ripetitiva con le mani o utilizzare oggetti che determinano vibrazioni. La sindrome del tunnel carpale può essere determinata da qualunque fattore in grado di ridurre le dimensioni del tunnel stesso o aumentare le dimensioni del suo contenuto. Nel 50% dei casi, tuttavia, non è possibile individuare una causa specifica. Il meccanismo patogenetico della sindrome del tunnel carpale è complesso. L’aumento della pressione sul nervo mediano da parte del legamento traverso, soprattutto durante l’estensione e la flessione del polso e delle dita, danneggia la microcircolazione locale, determinando la generazione di potenziali d’azione spuri, demielinizzazione e danno assonale. Il quadro clinico può essere progressivo ed è caratterizzato sia da dolore di natura neuropatica sia da sintomi che vanno da intorpidimento e formicolio, fino eventualmente alla paralisi della mano colpita. Nella prima fase della patologia, il paziente lamenta formicolio e dolore urente-pungente, di intensità variabile, ma talora acuto, nel territorio di distribuzione del nervo mediano: pollice, indice, medio e parte dell’anulare. Il dolore compare soprattutto durante le ore notturne, a causa della stasi linfatica e circolatoria che si manifesta con l’immobilità della mano ed è d’intensità tale da determinare risvegli ripetuti del paziente. Successivamente, la patologia può progredire e il paziente lamenta dolore più intenso e anche durante le ore diurne.
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